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  • lia schiavarelli

Debate: molte luci ma anche....

Reduci dall'ennesimo successo della nostra scuola nelle competizioni di debate, di cui ringraziamo e rendiamo merito ai ragazzi e ai docenti che li hanno preparati, forse adesso possiamo permetterci anche qualche osservazione "fuori dal coro".

Nulla da dire sulle tante ricadute positive che questa attività produce sui nostri ragazzi: imparare a documentarsi su questioni anche di attualità, saper parlare in pubblico, saper argomentare sulle questioni più diverse sono senz'altro competenze importanti da conseguire.

Però mi resta un dubbio: il fatto di sostenere con convinzione una certa posizione a prescindere da come la si pensi davvero siamo sicuri che sia "educativo"? Ovviamente se partiamo dal presupposto che la schiettezza, la coerenza, il coraggio delle proprie opinioni siano qualità importanti tanto quanto quelle che ho citato prima. E inoltre mi chiedo: non sarà anche per questo motivo che il debate, ahimè, coinvolge poco i ragazzi del tecnico e del professionale, che sono mediamente più "genuini" e meno "sovrastrutturati" rispetto a quelli del liceo?

Quindi mi sento di fare la seguente proposta: invece che far dibattere i ragazzi su una posizione oppure su quella opposta sulla base di un semplice sorteggio, facciamo in modo che, una volta che si sono documentati e si sono fatti una propria opinione, si confrontino sostenendo quella opinione, di sicuro ne guadagnerebbe anche la qualità del dibattito. E nella gara ci sarebbe anche una ulteriore sfida, e cioè riuscire a convincere l'altro della bontà delle proprie argomentazioni, spingendolo magari a cambiare idea.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.




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